sabato 22 giugno 2019

Intervista al Cantastorie Roma Tour La voce del cuore 2019



Sono convinto, al di là di qualsiasi fede religiosa uno possa avere, che da qualche parte dell'universo, che so, in un buco nero o semplicemente nell'armadio di casa, o dietro lo spiraglio di una dimensione parallela, ci sia il Fato in agguato che se ne sta a rimescolare le sue carte, a tirare i dadi o chi sa cosa altro. Non si spiegherebbe altrimenti la bizzarra avventura capitata poche sere fa: mi trovavo alla stazione e, nello spazio dedicato ai viaggiatori in attesa, c'é un pianoforte messo a disposizione del pubblico affinchè possa esercitarsi se è un novizio o fare una prova di bravura se è un provetto musicista. C'era appunto, in quell'ora tarda, un giovane intento a suonare con grazia e ho trascorso piacevoli momenti nell'osservarlo poi, mentre stava andandosene, ho notato che aveva lasciato sul pianoforte un cd musicale. Incuriosito ho guardato e c'era un foglietto d'accompagno che lo definiva un "cd giramondo" da ascoltare e lasciare altrove perchè altri potessero usufruirne, sulla voga esplosa anni fa di quei libri che ogni tanto trovate sugli autobus o sulle panchine, che si possono prendere a patto che prima di lasciarli ci si scriva data e luogo così che diventi una vera cronistoria del loro viaggio. Prima che se ne andasse verso chi sa quale città, su quale treno non l'ho saputo, mi è venuta voglia di scambiare qualche parola con lui così, superato l'imbarazzo iniziale e considerato che appunto quel briccone del Fato aveva voluto che si incrociassero i sentieri di due artisti - lui della musica, io dell'inchiostro scritto e disegnato - ne è venuta fuori questa intervista che mi fa piacere di condividere con voi lettori, e scommetto che saranno pochi quelli che già lo conoscono ( a tal fine vi consiglio vivamente di cercarlo su Youtube dove potrete ascoltare due suoi videoclip, se non vi capitasse mai di trovare uno dei suoi cd vagabondi).



In un panorama musicale sempre più dominato da realtà tipo rapper, che pure in alcuni casi tentano di mandare dei messaggi al pubblico, come si inserisce una entità decisamente controcorrente, direi persino fuori epoca, come IL CANTASTORIE?


- È sotto gli occhi di tutti che in generale da diverso tempo ormai, mancano dei veri talenti che determinano e che non sono determinati. Per talento io intendo un qualcosa che non per forza sia sulla cresta dell'onda, anzi. Spesso oramai il talento e sacrificato ai numeri, a quello che piace, ai soldi. Se muove soldi vale, altrimenti non vale niente.
Secondo me spesso è l'opposto invece.
Poi il vero talento può fiorire con calma e nel tempo. Prendiamo l'esempio di Van Gogh lui dipingeva per le generazioni future, "quelli che verranno", diceva. Incredibile non trovi?
Ci sono persone straordinarie che vedono molto più in là del presente, vedono nell'eternità, e su quella di basano e spesso queste persone non sono mai al pari con i tempi in cui vivono.
Essere fuori epoca è un complimento per il Cantastorie, difatti la sua figura esisteva nel medioevo dove un uomo girava per le piazze a raccontare storie. Oggi queste figure non esistono più, quindi Il Cantastorie può essere due cose: o ampiamente passato nel tempo o incredibilmente avanti, perché ad oggi unico nel suo genere.
Il tempo è ciclico e chi pensa alla buona musica oggi cerca spesso nel passato. Ma ho fiducia perché tutto si ripete ed è inevitabile che prima i poi i Cantastorie ritornino.
Sinceramente non è importante per me, non cerco il successo e il tempo risponderà, anche se non ci sarò più, il tempo risponderà.
Oggi Il Cantastorie lo collocherei più o meno così: è una poesia, un sogno o la parola mai detta che trova la forza di uscire.
Quando le persone cantano assieme a te sollevano un pochino i loro pesi e si liberano, perché Il Cantastorie conta e spera di dare voce a chi non ha voce ed è una grande forma d'arte mettere a disposizione quello che fai, non per mostrarti o per creare il tormentone estivo, ma per aiutare a ritrovarsi.
Il cantante canta ma Il Cantastorie racconta, lo ripeto sempre.
Purtroppo oggi, in generale non se ne trovano molti che sanno usare la musica, ci sono ottimi musicisti, tecnici e istruiti, delle belle rime, dei bei ragazzi, dei bei tatuaggi ma rari sono i Cantastorie.


E' evidente che la nascita del CANTASTORIE risponde esattamente al bisogno profondo di un artista: ti ha creato problemi, nel sociale, il presentarsi in una linea che dagli antichi Troubadores sfocia fino ai Branduardi e Battiato, ma che sembra destinata ad un pubblico di nicchia?


- Hai detto bene! Sì, è proprio il bisogno profondo di un artista ma non solo. Come dicevo prima è il bisogno di molte persone in realtà, è la voce di molti cuori che ha questo bisogno, che sì, se paragonata alla maggioranza, ovviamente sembra una piccola nicchia. Ma vedi, credo che nel piccolo e nel raro, stia proprio il vero valore. Tanto più difficile è il trovare qualcosa, e tanto più è di valore. E questo non lo insegna qualche maestro spirituale ma l'economia moderna.
Se pensiamo a Battiato dato me lo hai menzionato, lui ha fatto un qualcosa di straordinario, qualcosa che sembrava destinato a pochi invece oggi è amato da grandi e meno grandi. È entrato nell'eternità come il Van Gogh menzionato poco fa e lo ha fatto fregandosene di quello che sembrava contemporaneo a quel tempo. Lui è un artista che ha determinato me non è stato determinato, riprendendo il discorso di prima.
Poi per continuare la risposta dico sì, ovviamente restare fedeli alla voce del cuore crea qualche problema. Tutti noi accettiamo dei compromessi per vivere tranquilli, tutti abbiamo una zona comfort dalla quale fatichiamo ad uscire. Spesso però la voce del cuore sta fuori dalla zona comfort, perché quella voce sei tu, ma la zona comfort invece è imposta da qualcun'altro.



Molte delle canzoni presenti nell'album LA VOCE DEL CUORE danno voce a forti connotazioni filosofiche, puoi parlarcene, magari descrivendo il perchè di tali scelte?


- La musica può essere un mezzo frivolo, ma usata con sapienza può trasformarsi in un grandissimo mezzo di comunicazione. Io ci provo, mi impegno e mi impegnerò perché so che responsabilità può avere un vero artista. La giusta musica e giusta parola può essere utile anche a qualcuno che sta cercando di cambiare vita, può aiutare in un percorso di guarigione psicofisica e non lo dico di certo io, sarebbe interessante aprire un capitolo per parlare delle nuove scoperte della medicina. A Roma per esempio alcuni medici di fama internazionale lavorano con delle frequenze, e con le vibrazioni. C'è una clinica apposta. È incredibile vero?
Potrei elencare tutti gli esperimenti della risonanza e della memoria dell'acqua per dare ancora più significato a quello che è il potere della musica, ma per chi cerca le risposte saranno assicurate. Quindi cercate se volete.
Io penso quindi che unire ad un semplice suono le giuste parole, può avere, e ne ho avuto l'esperienza, un grande beneficio nella totalità dell'individuo.
Come hai sentito, uso anche dei mantra nelle mie canzoni ogni tanto, che venivano usati nel passato, ma anche oggi, proprio per calmare la mente. Il mantra è associato al brano non in maniera casuale ma c'è sempre un motivo.
In generale non voglio dare grossi stimoli alla mia stessa mente né a quella di chi ascolta, siamo così tanto stimolati già dalla società, dalla pubblicità, dalla scuola, che anzi voglio cercare di calmarla, calmarla così tanto da arrivare a noi stessi. Al silenzio.
Ed è possibile arrivare al silenzio tramite ad un suono o ad una frase? Assolutamente si.
Credo che la dualità non esita. Ma che esista un unicità che non puoi vivisezionare. E quando capisci che non esiste bianco contro nero ma è grazie al bianco che esiste il nero, capisci che è grazie al suono che esiste il silenzio.
Siamo indivisibili. Vorrei ricordarmelo e ricordarlo sempre.



Diversamente dal continuo presentarsi in pubblico di ogni personaggio, al solo scopo di richiamare il maggior numero di fans - e con tutti gli inconvenienti che crea tale sovraesposizione - il CANTASTORIE ha scelto una forma di privacy, un aura di riservatezza che può da un lato aumentare l'interesse dall'altro finire per diminuire il seguito di un pubblico ormai ammaestrato a privilegiare solo l'apparenza. Quanto di questo è studiato e quanto invece corrisponde semplicemente ad un tuo stile di vita?


- Il Cantastorie non ama mettersi in mostra, fa l'opposto.
Anche perché come dicevo prima non è necessario, ripeto Il Cantastorie non è una persona ma un idea.
In un mondo dove si vuole solo apparire Il Cantastorie ama il mistero perché spinge ad usare tutti i sensi e non solo la vista.
La mia persona è stata per diverso tempo in prima fila, quasi per tutta la vita direi, ho prodotto diversa roba a nome mio che ovviamente qui non promuoverò, ma poi ho capito che questa voce, è veramente qualcosa di così autentico che io non posso mostrarlo al pubblico, perché non sono io in quanto individuo. Al massimo sono un antenna che capta dei segnali così precisi e tenta con i mezzi che ha di decifrarli ed esporli. Questo processo è così autentico che qualsiasi tentativo di descriverlo finirebbe per allontanare le persone da quello che realmente Il Cantastorie vuole comunicare.
Non ho mai e poi mai fatto una cosa così. Ci ho sempre messo la faccia, non ho paura, anche se non ho mai nemmeno fatto un CD da solista, primo suonavo tutt'altro, ma per vari motivi ho ritenuto giusto farlo. Questa volta avendo lavorato un pochino sul mio ego però, ho capito di mettermi da parte e lasciare spazio alla voce del cuore.
Se questa scelta mi costerà degli ascolti?! Beh è un sacrificio che son proprio pronto ad affrontare, la vivo come una selezione naturale, so che chi guarda l'apparenza "non andrà d'accordo" con la figura del Cantastorie.
Ma va bene così, è giusto così. Insomma, son certo che stare in disparte è un Arte! 


Il CANTASTORIE oltre alle canzoni ha creato anche dei libri, vuoi presentarceli, rivelando anche le loro radici e lo scopo che si prefiggono.



- Come dicevo poco fa ho fatto altre cose oltre la musica, anzi, oltre il Cantastorie, ma quello ero io e non userò il Cantastorie per promuovere la mia persona.
Mi son divertito a promuovere e lavorare in tutta Italia, conoscendo persone fantastiche che stanno guidando moltissime altre persone verso una nuova consapevolezza.
Oggi, il mio scopo e diverso.
Possiamo però parlare dei progetti futuri che interessano Il Cantastorie. Lui scrive poesie, dipinge, suona, eppure lui non è un poeta, non è un pittore, né un cantante, piuttosto si lascia guidare dal momento.
È vero sto lavorando ad un libro che uscirà a nome del Cantastorie e basta. Autore: Cantastorie, stop. Niente indizi, niente di niente. Il Cantastorie sarà più che sufficiente. Sarà un libro che guiderà il lettore attraverso alcuni viaggi che realmente Il Cantastorie ha fatto e fa tutt'oggi nell'anonimato, tra le piazze, ma anche tra le montagne o attraverso il mare, leggendo la natura e gli occhi delle persone che ignare gli passano davanti. Sarà un viaggio oltre il suono, poiché oltre... Beh, oltre c'è una sacralità che non può essere compresa con il pensiero, c'è quella voce che può essere udita al di sopra dei rumori che sovrastano tutto il resto, perfino se non grida, anche se è solo un bisbiglio, quel sussurro che senti prima di nascere e probabilmente prima di morire.
Il Cantastorie non si può definire come musica scrittura od altro, ed è proprio questa la sua forza in un modo che cerca a tutti i costi di darti un etichetta.



Ascoltando LA VOCE DEL CUORE è inevitabile riandare con la memoria al glorioso progressive italiano di molti anni fa, per questo inizialmente definivo controcorrente il CANTASTORIE, la parte di pubblico più giovane che non ha una formazione musical-culturale dell'epoca potrà restarne stupita, gli ascoltatori di un altra generazione invece ritroveranno quelle sonorità meravigliose che credevano perdute. Resterai su questo sentiero o prevedi di voler sperimentare anche altre correnti musicali?


- Concordo con la tua descrizione e sinceramente è quello che spero. Spero di portare freschezza ai più giovani e spero di riportare alla mente alle generazioni più mature certe sonorità dimenticate.
Spero di commuovere e commuovermi.
Questo spero.
Sperimentare assolutamente sì ma senza uscire dal binario che Il Cantastorie ha costruito. Lo scopo è sempre quello che abbiamo menzionato poco fa, riassumendolo direi: La voce del cuore.
Qualsiasi cosa si faccia, se guidata da una qualità che si trova oltre la mente pensante acquista a sua volta un linguaggio universale che parla a prescindere dallo stile musicale, nel cuore di tutti e alla stessa maniera.
E non importa se ci vorranno vite, Il Cantastorie non morirà mai, resterà sempre in silenzio, in disparte, nel posto di chi non vuole disturbare, il proprio cuore.
Basta solo ascoltare.
Vi abbraccio.

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