Naturalmente
sappiamo che moriremo, ma questo resta un concetto mentale fino a
quando non ci capiterà veramente, potrebbe capitare anche a chi
abbiamo vicino o ad una persona dello spettacolo, così la morte
entrerà nella nostra vita con più forza, come consapevolezza della
nostra stessa mortalità. La maggior parte della gente rifugge da
essa terrorizzata, ma il nostro corpo è effimero e potrebbe
dissolversi in qualsiasi momento.
Comprendo
sempre più la saggezza di certi monaci tibetani, con i quali ho
condiviso esperienze meditative, che scelgono in alcuni casi proprio
di meditare tra i corpi dei defunti, mentre penso che qui in
occidente c’è ancora un velo di rifiuto a coprire i corpi dei
morenti. Ma una cultura che rifiuta la morte è destinata a divenire
superficiale, interessata solo alle forme esteriori delle cose.
La
Voce del Cuore parla anche di questo, chi resterà oggi a fare i
conti con l’infinito?
In
india questi asceti che rinunciano al mondo e vanno nella foresta a
cercare la Voce del Cuore vengono definiti santi, qui purtroppo, quei
pochissimi invece che fanno scelte simili vengono definiti
perdigiorno o folli, perché ci hanno insegnato che quello che conta
veramente è solo la forma e
la
storia ad essa associata. Qui sta l’enorme differenza che il
Cantastorie cercherà di livellare.
Probabilmente
quell’identità di forma è tutto ciò che ti hanno insegnato ad
amare veramente, alcune volte è chiamato “io”, ovvero una
formazione temporanea del campo di coscienza. Finché non saremo
consapevoli invece dell’eterno dentro di noi, che è l’unica cosa
che non perderemo mai, continueremo a restare sordi e la Voce del
Cuore ci sfuggirà ancora…
Certo,
è un periodo di fine, molte cose stanno finendo, anche se mi sembra
più esatto dire che si stanno trasformando. Tutto si trasforma...
tutto… Ed ogni volta che arriva un cambiamento può essere anche
vissuto come una piccola morte. E voi come ve la cavate con i finali?
Perché
parlo di fine, adesso che mancano poche ore all’inizio della Voce
del Cuore? Sì, è vero la Voce del Cuore sta per essere disponibile
e accessibile a tutti, per gli amanti della musica ma anche per gli
amanti della lettura, eppure questo non è solo un inizio ma anche
una piccola fine, una piccola morte.
Quanto
è fuggevole ogni esperienza umana, quante sono effimere le nostre
vite! Esiste qualcosa che non sia soggetto a nascita e morte,
qualcosa che sia eterno?
Il
Cantastorie ci ha risposto. Le candide note suonano melodie misteriose che aleggiano nell’aria per
poi soavemente entrare ad alleggerire lo spirito.
E
che la favola abbia inizio ascoltando il suono della notte, il
fruscio degli alberi e lo scrosciare della pioggia che lieve rilassa
lo spirito inquieto.
Incantato
è il suo liuto e la sua voce echeggia nella vallata della passione
eterna, un universo parallelo dove potremo essere chi desideriamo, là
dove le emozioni più belle non potranno mai cessare, perché non
sono mai cominciate.
Avanti
Cantastorie, suona ancora... suona per noi.
La
nostra anima vibrerà ancora di commoventi attimi perpetui e ci
abbandoneremo alla vita. Forse solo per poco. Per quel tempo breve in
cui la musica del Cantastorie suonerà, suonerà forse, per l’ultima
volta.
Poche
ore ci dividono ormai dalla Voce del Cuore, fino ad allora… il
silenzio.